Il Project manager e la Competenza Generazionale

la competenza generazionale

La classe lavorativa sta, inevitabilmente, cambiando, e con essa il Team di lavoro.

Per la prima volta in Italia iniziano a convivere fino a 5 differenti generazioni in una sola azienda.

Questo significa, per le aziende, gestire cinque serie (generalizzate) di aspettative, motivazioni, atteggiamenti, comportamenti e stili di comunicazione.

Gestire Team di lavoro multigenerazionali inizia, quindi, ad essere una priorità negli attuali ambienti di project management.

Per dirigere gruppi di lavoro multigenerazionali è necessario profilare le singole risorse, non solo in termini di soft skills o hard skills, ma anche in funzione del contesto generazionale a cui appartengono.

Vediamo in questo articolo qual è il contesto in cui il Project Manager è chiamato a muoversi.

Culture generazionali

Per parlare di cultura generazionale diventa fondamentale innanzitutto chiarirne il significato.

Cos’è una generazione?

Una generazione è un gruppo di individui nati nello stesso periodo di tempo che generalmente condividono comportamenti e attitudini simili.

Ecco la grafica che riporta le differenti generazioni a confronto: in media una generazione ha un arco temporale di 15 anni.

competenza generazionale

Dal 2010 sul nostro pianeta convivono 7 generazioni! È un aspetto unico e straordinario.

E tutte queste generazioni – grazie all’allungamento della vita media in occidente – coesistono e condividono esperienze, lavoro, famiglia e società. Ovviamente ciascuna generazione ha le proprie ambizioni, le proprie aspettative, nonché modi di comunicare e relazionarsi differenti.

Di queste 7 generazioni, 5 si possono ritrovare in azienda o partecipano a specifici Team di lavoro.

Vediamo quali sono e, soprattutto quale background personale/sociale riportano in azienda e nel gruppo di lavoro.

Quando ci si approccia ad una analisi generazionale è importante avere chiaro un concetto: le generazioni sono definite meno per età e più per le esperienze comuni e gli eventi chiave che si verificano durante i loro anni formativi.

Questo significa che oggi un Project Manager che vuole concretamente essere leader di progetto deve attivarsi in tale direzione soffermandosi, in modo specifico, sulle generazioni di cui fa parte il gruppo.

Competenza generazionale come parte integrante del Project Manager

Come evidenziato, questo scenario inevitabilmente condiziona la figura del Responsabile di progetto.

Che sia un senior project manager o un professionista che vuole diventare Project Manager lo scenario che in cui si ritrovano ad agire, è lo stesso. Chiunque scelga questa professione non può esimersi dallo sviluppare una vera e propria “competenza generazionale” per gestire i nuovi team di progetto.

Per competenza generazionale si intendono “gli adattamenti che le organizzazioni e gli individui devono compiere per soddisfare le diverse esigenze delle quattro generazioni nella forza lavoro e nel mercato di oggi”.

Sviluppare e infine padroneggiare le competenze generazionali aiuterà i Project Manager a capire meglio i comportamenti (“cosa” fanno i membri del team), così come importanti convinzioni e atteggiamenti di base (“perché” i membri del team lo stanno facendo).

Di conseguenza, i project manager potranno migliorare la conduzione del team, la gestione del tempo e la comunicazione interna, il tutto a beneficio della massima produttività tra i membri del team.

Di seguito abbiamo voluto riportare una panoramica delle generazioni maggiormente interessanti per i team di progetto.

La Generazione dei Baby Boomer e l’approccio al Team di lavoro

La più anziana delle generazioni attive nel luogo di gestione del progetto è la generazione dei Baby Boomer.

Nata tra il 1946-1963 prende il nome dai crescenti periodi di natalità del dopoguerra.

È stata testimone e ha partecipato attivamente al tumulto politico e sociale formando e segnando profondamente il proprio vissuto e pensiero critico.

La guerra del Vietnam, il movimento per i diritti civili, l’Assassinio di Kennedy e King, Watergate e Woodstock, per citarne alcuni.

Questa generazione è cresciuta in una ambiente familiare più tradizionale, focalizzato sul nucleo primario, dove ha imparato a rispettare l’autorità dentro e fuori casa.

L’era Boomer era caratterizzata da prosperità continua, opportunità e dalla nozione di “Sogno Americano”. I boomeristi cercavano un successo visibile, e credevano di essere capaci di cambiare il mondo.

Questa generazione è diventata purtroppo nota anche per il suo alto tasso di divorzi, e di nuovi matrimoni.

Nonostante una vita di duro lavoro e una pianificazione per la pensione, i Baby Boomers stanno affrontando un’altra sfida, poiché le recenti recessioni economiche fanno sì che molti spostino i piani pensionistici e continuino a lavorare più a lungo del previsto.

La Generazione X e l’approccio al Team di lavoro

I nati tra il 1964 e il 1980 fanno parte della Generazione X.

Figli dei più grandi baby boomer, sono cresciuti in un ambiente fortemente in contrasto con quello dei loro genitori.

Invece di opportunità infinite e prosperità in piena espansione, la generazione X ha sperimentato l’insicurezza finanziaria, familiare e sociale durante i loro anni formativi, tra cui la caduta del muro di Berlino, l’epidemia di AIDS e l’operazione Desert Storm.

Questa generazione ha assistito al declino della forza militare, politica ed economica e, in seguito, ai licenziamenti massicci dei loro genitori a seguito del ridimensionamento degli anni ’80.

La generazione X è diventata una generazione di “individui” e ha focalizzato l’attenzione sulla capacità di essere autosufficienti, imprenditoriali e adattabili per sopravvivere.

Sul fronte tecnologico, questa generazione X ha visto l’ascesa di MTV, computer e videogiochi. È stata la prima generazione a cominciare a fare affidamento sulla tecnologia quotidianamente mentre computer, fax e telefoni cellulari entravano in casa e sul posto di lavoro.

La Generazione dei Millenials e l’approccio al Team di lavoro

Ai Millennials, appartengono tutte le persone nate tra il 1981 ed il 2000.

Questa generazione, anche nominata Generazione Y ha raggiunto la maggiore età in un periodo di espansione globale ed economica. Molti sono i figli di genitori ambiziosi di Baby Boomer che hanno allevato questa prima generazione di bambini con “orari” per concentrarsi sulla competizione e sui risultati raggiunti.

Eventi come l’11 settembre a New York, l’attentato al treno 11-M di Madrid e l’attacco terroristico di Londra hanno segnato questa generazione in modo globale, poiché la tecnologia ha permesso di trasmettere e sperimentare le informazioni più velocemente e più pervasivamente come mai prima d’ora.

Anche se questa generazione è spesso considerata come “nativi digitali”, è importante ricordare che i Millennials più grandi in realtà non sono cresciuti con la tecnologia onnipresente. Piuttosto, in seguito sono diventati maggiorenni durante il tempo di telefoni cellulari, Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat e simili.

Per questo motivo, molti Millennial hanno stabilito relazioni che si estendono oltre le linee sociali e culturali attraverso comunità virtuali e chat room con persone al di fuori delle loro comunità, indipendentemente dall’etnia o dal background culturale.

I millennial sono spesso considerati più aperti e tolleranti rispetto alle differenze di razza, religione, cultura, orientamento sessuale o status economico di qualsiasi altra generazione.

La Generazione Z e l’approccio al Team di lavoro

L’ultima generazione è formata da coloro che sono nati tra il 1995 ed il 2010.

Sebbene questa Generazione Z attualmente rappresenti solo l’1% della forza lavoro, ed è ancora una generazione la cui identità è un work in progress, alcuni aspetti mostrano il loro ingresso dirompente nel mondo del lavoro.

Vale, dunque, la pena di monitorarli dato che quelli nati a metà degli anni ’90 iniziano ad entrare nel mondo del lavoro già oggi; infatti, la scelta, per una parte di essi, di non frequentare l’Università riduce il tempo di ingresso per questa generazione.

La Gen Z è stata definita da alcuni come quelli nati a metà degli anni ’90, e da altri come quelli nati a metà degli anni 2000, e non c’è ancora consenso su un nome generazionale.

Come risultato della tecnologia, questa generazione si sentirà più “connessa” agli eventi su scala globale rispetto a qualsiasi precedente, indipendentemente dal fatto che l’evento sia avvenuto nel proprio cortile o a 10.000 miglia di distanza.

Per questa generazione la tecnologia è radicata nella esistenza sin dalla nascita in un “modalità mobile”.

Cresciuto in una situazione economica più sana rispetto ai Millennial, Gen Z è spesso definito come “realistico” anziché “ottimista” e dimostra uno spirito imprenditoriale molto più elevato di quello dei propri genitori.

La competenza generazionale diventa parte di quel bagaglio di conoscenze del Project Manager.

Come leader di progetto è tassativo conoscere la struttura generazionale cui fanno parte i membri del team per gestire la meglio l’intero progetto.

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