Cos’è il sistema a matrice per la valutazione dei rischi e perché parlarne? Beh è semplice. Nell’era odierna delle tendenze del mercato in continua evoluzione, i rischi sono inevitabili.
Che si tratti di una start-up o di una multinazionale, alla fine tutti devono affrontare rischi che richiedono la massima dedizione.
Ogni volta che si inizia una nuova attività, una delle domande più importanti da porsi è “che cosa potrebbe andare storto?“.
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Alcune cose sono infatti destinate, nella maggior parte dei casi, ad andare male durante il ciclo di vita di un progetto.
Non è facile valutare i rischi, ancora meno gestirli e, se non si è pronti a valutarli e controllarli, la sopravvivenza stessa del progetto potrebbe essere a rischio.
Le aziende impiegano molto tempo e risorse finanziarie per analizzare i diversi tipi di rischi e per ideare misure preziose per ridurre il loro impatto.
Esistono alcuni passaggi essenziali da adottare per una corretta gestione del rischio.
Il processo di gestione del rischio – o risk management – inizia con la valutazione del rischio, dopodiché si passa alla sua analisi e alle azioni da intraprendere per ridurlo al minimo.
L’analisi del rischio di progetto non è un processo semplice ed esistono vari metodi per un’efficace gestione dei rischi ed uno dei metodi utilizzati per la valutazione del rischio è il sistema a matrice. Vediamolo quindi meglio in questo articolo.
Cos’è la matrice di rischio?
La matrice di rischio è anche nota come matrice di probabilità o matrice di impatto.
È uno strumento efficace che aiuta nella valutazione del rischio considerando la probabilità rispetto alla gravità legata ai potenziali rischi di un progetto.
Una matrice di rischio è una rappresentazione visiva dei rischi associati a un particolare progetto per aiutare le organizzazioni a preparare un piano di mitigazione e il conseguente processo decisionale.
In breve, si tratta di uno strumento che aiuta a ridurre l’impatto del rischio che altrimenti potrebbe comportare costi negativi per l’azienda.
La matrice è costituita da una griglia, con le probabilità sull’asse Y e il conseguente impatto sull’asse X.
Questi due elementi sono considerati per rappresentare accuratamente la natura del rischio.
I Livelli di rischio visualizzati nella matrice
Una matrice di rischio appare come quella rappresentata in figura e presenta diversi livelli di rischio:
1. Rischi critici o ad alta priorità: questi rischi hanno un elevato richiamo all’azione. Rappresentano una priorità assoluta e devono essere presi immediatamente in considerazione.
2. Principali rischi: anche questi rischi sono elevati, ma generalmente classificati più in basso rispetto alla cella di rischio “estremo” vista precedentemente.
3. Rischi moderati: questi rischi sono anche definiti rischi di livello medio. Non hanno la massima priorità e sono associati all’elaborazione di una strategia alternativa per superare eventuali blocchi durante il ciclo di vita di un progetto.
4. Rischi minori: ultimi ma non meno importanti, questi rischi indicano un peso ridotto nella matrice di valutazione del rischio, ma ciò non significa che non siano importanti. Questi rischi però, tendenzialmente, devono essere presi in considerazione solamente dopo che i rischi maggiori sono stati mitigati.
La griglia di una matrice di rischio viene utilizzata per assegnare una determinata priorità al rischio.
La figura risultante aiuta quindi a comprendere la natura del rischio e cosa bisogna fare per minimizzarlo.
Oltre a queste divisioni, come si può notare in figura, esistono tre zone principali all’interno della matrice.
Dopo aver analizzato il rischio, questo può rientrare in una di queste tre zone:
- Una zona a basso rischio considerata accettabile – di colore giallo;
- Una zona a rischio moderato che può essere o non essere accettabile, di colore verde;
- Una zona ad alto rischio considerata critica o inaccettabile, di colore rosso.
Queste zone rendono più trasparente il risultato di una matrice di rischio dando una divisione netta per quanto riguarda le priorità ed i passi futuri che devono essere presi.
I vantaggi di una matrice di rischio
Esploriamo alcuni dei vantaggi di una matrice di rischio e come può essere efficacemente utilizzata per la gestione dei rischi. Una matrice di rischio aiuta a:
- Stabilire le priorità dei rischi in base al livello di gravità;
- Nella pianificazione dei rischi, aiuta a neutralizzare le possibili conseguenze;
- Permette di analizzare i potenziali rischi con il minimo sforzo;
- Migliora le misure di sicurezza dell’organizzazione;
- Fornisce al team una visione d’insieme dei potenziali rischi di un progetto.
Senza una matrice di rischio, all’interno dell’organizzazione può nascere il caos e grazie ad essa è possibile affrontare alcune circostanze impreviste.
Viceversa, l’uso della matrice del rischio per la gestione del rischio non solo ridurrà la probabilità del rischio stesso, ma ridurrà anche l’entità del suo impatto sulle operazioni.
Questa fornisce dati tempestivi che quantificano le minacce e facilita l’organizzazione ad adottare misure coerenti per ridurre il potenziale caos che potrebbe verificarsi in caso di ambiguità o decisioni errate.
I valori numerici nella matrice del rischio forniscono un modo efficace per rappresentare l’esposizione dell’organizzazione ai rischi e quanto sforzo è necessario per minimizzarli.
Quale strumento usare per creare una matrice di rischio?
Il project manager può creare una matrice di valutazione del rischio e incorporarla in un software di gestione dei progetti, oppure può usare una piattaforma innovativa che lo supporti nella realizzazione di un sistema a matrice.
È importante però comprendere che una matrice di rischio è uno strumento e non una soluzione completa per le esigenze di un progetto.
La decisione finale e come i rischi vengono gestiti dipendono dal valore intellettuale delle persone che interpretano i risultati della matrice di rischio.
In ogni caso, uno strumento come Twproject consente di avere una visione chiara dei rischi in qualsiasi organizzazione e oggettivare la percezione di qualsiasi progetto.
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