Il modello Tuckman e le fasi di sviluppo del gruppo sono un sistema collaudato per comprendere come i team progrediscono e si sviluppano.
Si tratta di un modello che viene utilizzato all’interno di grandi aziende come Google e Facebook.
Vediamo in questo articolo quali sono le fasi di sviluppo del gruppo secondo il modello Tuckman.
INDICE
Cos’è il modello Tuckman?
Il modello Tuckman prende il nome dallo psicologo Bruce Wayne Tuckman, che nel 1965 sviluppò questa teoria per spiegare le dinamiche di sviluppo dei gruppi di lavoro.
Il suo studio si basa sull’osservazione di team in diversi contesti e sulle sfide che affrontavano durante la loro evoluzione.
Il modello Tuckman è uno strumento per comprendere le cinque fasi dello sviluppo del team che sono:
1. Forming
2. Storming
3. Norming
4. Performing
5. Adjourning
Questo sistema descrive quindi queste cinque fasi prevedibili che un team attraversa e spiega come è possibile usarle per migliorare il funzionamento della squadra. E’ tuttora ampiamente utilizzato in ambito aziendale, educativo e nel project management per comprendere e ottimizzare le dinamiche di gruppo.
Sebbene ogni team sia diverso e progredisca al proprio ritmo, queste fasi funzionano come una guida per i project manager durante il ciclo di vita del progetto.
Comprendere dove potrebbero trovarsi i membri del team sulla scala consentirà al project manager di gestire i dipendenti in modo più efficace sia come individui che come unità collettiva.
Vediamo le cinque fasi del modello Tuckman nel dettaglio.
Tuckman e le fasi di sviluppo del gruppo

1. Forming (incertezza, nervosismo, curiosità ed entusiasmo)
Nella fase di formazione, i membri del team stanno appena iniziando a conoscersi, a imparare i loro ruoli nel gruppo e i loro compiti individuali.
Tutto è ancora molto incerto; nessuno sa ancora bene cosa dovrebbe fare, come dovrebbe comportarsi o persino chi sono gli altri membri del gruppo.
E’ un po’ come la prima volta in un nuovo ambiente: i dipendenti potrebbero guardarsi intorno e chiedersi se si trovano nell’ambiente giusto o se i loro compagni di squadra siano all’altezza.
In questa fase è importante che i membri del team vengano incoraggiati a conoscere i loro compagni di squadra e a scoprire i loro punti di forza e di debolezza.
La fase di formazione prevede anche di dare un’occhiata agli aspetti fondamentali del progetto: obiettivi, attività, scadenze, ecc.
E’ importante che l’intero team familiarizzi con questi concetti fondamentali prima di passare alla seguente fase di Storming.
2. Storming (frustrazione, conflitto e competizione)
La fase di Storming è spesso la più scomoda.
Qui il team comincia a rendersi conto che non sta lavorando bene come dovrebbe e che le personalità individuali possono influenzare la produttività.
In questa fase emergono diversi punti di vista, che possono portare a conflitti ma anche a una maggiore comprensione reciproca.
I membri del team iniziano a confrontarsi su strategie, metodi di lavoro e aspettative, generando a volte tensioni che, se non gestite correttamente, possono ostacolare la collaborazione.
Questa fase è caratterizzata da discussioni accese, incomprensioni e talvolta competizione tra i membri. Tuttavia, è un momento cruciale in cui il gruppo inizia a stabilire dinamiche di lavoro più chiare.
Il project manager ha un ruolo chiave nel facilitare la comunicazione, risolvere i conflitti e incoraggiare un clima di fiducia reciproca, affinché le divergenze diventino opportunità di crescita piuttosto che ostacoli.
Per superare con successo la fase di Storming, è essenziale che il team impari a gestire le emozioni, a sviluppare un ascolto attivo e a trovare soluzioni condivise. Stabilire regole di comunicazione efficaci, incoraggiare la condivisione di idee e favorire il dialogo aperto aiuta a trasformare questa fase critica in un passaggio produttivo verso la crescita del gruppo.
Il pensiero passa da se stessi come individui responsabili solo della propria parte del progetto al riconoscere di essere parte di un gruppo, e che ogni membro è responsabile del prodotto finale.
3. Norming (cooperazione, supporto e risoluzione dei problemi)
A questo punto, le cose si sono amalgamate e il team è ora coeso.
I membri del team hanno superato la fase di conflitto e iniziano a sviluppare relazioni più stabili e collaborative. La fiducia reciproca cresce e si instaurano dinamiche di supporto e rispetto.
I dipendenti si sentono a loro agio e vanno (nella maggior parte dei casi) d’accordo tra loro. La comunicazione diventa più aperta ed efficace, con i membri che si ascoltano attivamente e cercano soluzioni ai problemi in modo costruttivo.
Il team è ora più produttivo e concentrato sul raggiungimento degli obiettivi comuni, è più autogestito poiché il gruppo ha stabilito una leadership condivisa.
Leadership condivisa è un elemento chiave di questa fase: i membri del team si sentono più coinvolti nelle decisioni e nella gestione del lavoro. Ciò favorisce un senso di responsabilità collettiva e aiuta a mantenere la motivazione alta.
Per rafforzare ulteriormente la coesione del team, è utile implementare attività di team building, che permettono di consolidare i rapporti interpersonali e migliorare la collaborazione. Inoltre, il project manager deve continuare a monitorare il gruppo, fornendo supporto e feedback positivi per mantenere un ambiente di lavoro sereno e produttivo.
4. Performing (creatività, innovazione e consegna)
In questa fase c’è un alto livello di fiducia e creatività, c’è unità di scopo e impegno e il team comprende gli obiettivi. I membri del team hanno ormai sviluppato un metodo di lavoro ben definito e possono operare con autonomia ed efficienza.
Lavorano insieme in maniera fluida, con un equilibrio tra competenze individuali e collaborazione di gruppo.
Il conflitto viene gestito in modo costruttivo e il team è in grado di raggirare le difficoltà per trovare soluzioni.
Il problem solving diventa una pratica quotidiana, e il gruppo affronta sfide con spirito innovativo e determinazione. Ogni membro si sente parte integrante del progetto e contribuisce attivamente al successo collettivo.
A questo punto la produttività raggiunge il suo picco; il team ha imparato a comunicare in modo efficace e tutti i dipendenti lavorano insieme per raggiungere i risultati con entusiasmo. Il leader assume un ruolo di supporto più che di gestione, fornendo linee guida e strumenti per ottimizzare il lavoro senza dover intervenire costantemente.
Questa fase è anche il momento in cui il team può sperimentare nuovi approcci e strategie, aumentando la propria capacità di innovare. Il senso di appartenenza e la fiducia reciproca sono ai massimi livelli, rendendo il gruppo resiliente e altamente performante.
Il project manager deve assicurarsi che le cose procedano senza intoppi. Ciò significa tenere riunioni e check-in regolari in modo da mantenere tutti sulla buona strada.
Questa fase può durare anni, ma se un membro del team se ne va o uno nuovo si unisce, molto probabilmente si dovrà ripartire dall’inizio.
5. Adjourning (riflessione, realizzazione e scioglimento)
Questa è l’ultima fase del modello Tuckman ed è caratterizzata dalla preparazione del team allo scioglimento.
Ciò significa che tutte le attività sono state completate o sono nelle fasi finali di completamento.
Durante questa fase, i membri del team iniziano a concentrarsi sui propri obiettivi, piuttosto che su quelli di gruppo.
Potrebbero iniziare a pensare a come lavorare con un altro gruppo o se vogliono continuare a lavorare con le stesse persone in un nuovo progetto.
Alcuni membri possono provare soddisfazione e orgoglio per il lavoro svolto, mentre altri potrebbero sperimentare un senso di perdita per la conclusione di un’esperienza lavorativa intensa.
In questa fase, è importante condurre un debriefing per raccogliere feedback e identificare aree di miglioramento. Il project manager può facilitare sessioni di riflessione, celebrando i successi del team e garantendo che i membri si sentano valorizzati per il loro contributo.
L’applicazione del modello Tuckman nel software di project management
Come visto, il modello Tuckman identifica le cinque fasi fondamentali nello sviluppo di un team ed è ampiamente utilizzato nel project management per migliorare la gestione delle dinamiche di gruppo.
Questo modello trova una forte applicazione nel software project management, in quanto permette di comprendere le dinamiche di squadra e ottimizzare il lavoro collaborativo.
Durante queste fasi, l’uso di un software di project management come Twproject, può aiutare a ottimizzare la collaborazione e il flusso di lavoro.
Nella fase di Forming, ad esempio, questo strumento può supportare nella definizione di ruoli, obiettivi e attività, offrendo una visione chiara del progetto.
Durante la fase di Storming, invece, le funzionalità di gestione delle attività e comunicazione interna aiutano a risolvere conflitti e migliorare la cooperazione.
Nella fase di Norming, Twproject contribuisce a favorisce il coordinamento del team, mentre nella fase di Performing, dashboard e automazioni migliorano la produttività e il monitoraggio dei progressi.
Infine, nella fase successiva di Adjourning, Twproject permette di raccogliere feedback, archiviare documenti e analizzare le lezioni apprese, facilitando la chiusura del progetto.
Grazie a Twproject, il team può quindi affrontare le sfide in modo più strutturato, mantenendo alta l’efficienza e garantendo il successo dei progetti.